La leggenda di San Giusto e della sua Cattedrale

Oggi a Trieste si festeggia San Giusto, il Santo Patrono della città, e vogliamo raccontarvi la famosa leggenda a lui legata.

La leggenda di San Giusto

Giusto era un uomo di fede che viveva ad Aquileia in epoca romana durante il regno di Diocleziano e Massenzio. Quando il governatore romano locale Mannaccio diede l’ordine ai cittadini di testimoniare la propria fede agli imperatori romani rinnegando quella nel cristianesimo, Giusto si rifiutò e per questo venne imprigionato. Nonostante la galera e le torture a cui fu sottoposto, non rinnegò la sua fede e venne allora condannato a morte.

Fu gettato in mare davanti a Trieste, con dei pesi legati a mani e piedi che lo trascinarono subito a fondo. La leggenda vuole che quella stessa notte Giusto si presentò in sogno al sacerdote Sebastiano invitandolo a recuperare il suo corpo per dargli una degna sepoltura. E fu così: il giorno seguente, il corpo del martire fu ritrovato a riva senza corde e pesi e il sacerdote insieme ad un gruppo di cristiani lo seppellirono quindi in segreto in un cimitero vicino al luogo del ritrovamento.

Nel X secolo i resti di San Giusto furono trasferiti in una basilica cristiana per lui costruita. Il colle dove sorge prese il suo nome e San Giusto divenne patrono della città. Nonostante Giusto subì il martirio il 2 novembre dell’anno 303, San Giusto Patrono di Trieste si festeggia il 3 novembre, giorno della sepoltura del corpo.

La Cattedrale di San Giusto

La Cattedrale di San Giusto è il più importante edificio religioso cattolico di Trieste e si trova sulla sommità dell’omonimo colle che domina la città. L’aspetto attuale della Cattedrale deriva dalla decisione del vescovo Roberto Pedrazzani, nei primi anni del 1300, di unificare due chiese preesistenti: la Chiesa di Santa Maria e la Chiesa dedicata al martire San Giusto.

Sulla facciata a capanna sono presenti un maestoso rosone a doppia ruota, una statua di San Giusto, stemmi e un portale derivante dal taglio di una stele funeraria romana. Il campanile, a pianta quadrata, era originariamente più alto, ma nel 1422 la sua altezza venne ridotta a quella attuale. All’interno della chiesa si intersecano antichità e modernità: davanti al presbiterio ci sono interessanti tracce di pavimentazioni musive del V secolo, mentre l’abside è decorata con mosaici moderni. Gli affreschi rappresentanti la vita del Santo sono risalenti al XIII secolo.


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